IL DOLORE

IL DOLORE

La IASP (International Association for the Study of Pain – 1986) definisce il dolore come “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno. E’ un esperienza individuale e soggettiva, a cui convergono componenti puramente sensoriali (nocicezione) relative al trasferimento dello stimolo doloroso dalla periferia alle strutture centrali, e componenti esperienziali e affettive, che modulano in maniera importante quanto percepito”.

Questa spiegazione dice già molto, ma tanto altro si può dire per definire, spiegare o descrivere il dolore.

In Medicina Cinese, il dolore viene descritto come una stasi che può essere di Qi (Bioenergia) o di Xue (Sangue) o una combinazione dei due elementi, un famoso detto tratto dal Testo Classico Huang Di Nei Jing,  recita: “bu tong ze tong, tong ze bu tong” che significa: non c’è dolore senza stasi, non c’è stasi senza dolore, quindi, ogni qualvolta ci troviamo di fronte ad un dolore, sappiamo si tratta di un ristagno di Energia o Sangue e la tecnica per la sua risoluzione, consiste sempre in una mobilizzazione/ripristino di una circolazione.

Il dolore inoltre, indica SEMPRE la presenza di qualche PROBLEMA, ha le stesse funzioni di una spia che si accende sul quadro strumenti della nostra automobile; se vi si accende la spia della benzina, indica che di li a poco sarete costretti a proseguire a piedi, se si accende quella dell’olio, lo stesso, con l’aggravante che si fonderà il motore e sarà da buttare, quindi le spie e il loro messaggi vanno rispettate e ci si dovrebbe comportare di conseguenza; coprirle ed ignorarle, può essere confortevole in un primo momento ma… inesorabilmente la macchina si fermerà.

Coprire le spie, equivale a mascherare il dolore, questo può essere fatto con espedienti di vario genere, farmaci chimici in primis o rimedi naturali, applicazione di ghiaccio, ecc. ma bisogna prestare molta attenzione a questa abitudine perché, già nel 1500 ai tempi di Paracelso, si era capito che, la soppressione forzata di un sintomo a lungo termine può portare a due conseguenze: il problema si approfondisce e cronicizza, oppure vicaria su un’altra struttura o apparato e si ripresenta in forma aggravata.

Dicendo questo, non intendo di certo demonizzare l’uso di antidolorifici, antinfiammatori né altro del genere, anzi, nelle condizioni acute possono alleviare tante inutili sofferenze, dare il tempo al sistema di riorganizzarsi e ripristinare funzioni in tutta tranquillità senza soffrire, per non parlare della vitale importanza ed efficacia degli anestetici nell’urgenza e nella chirurgia; il problema si pone quando la soppressione del dolore viene protratta nel tempo, a lunga scadenza e soprattutto SENZA CERCARE quale che sia la CAUSA SCATENANTE DEL DOLORE e il MOTIVO DELLA SUA PERSISTENZA. Si vedono ormai troppi casi in cui, la cura è diventata peggio della malattia, un recente studio http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=39307 ha  dimostrato che nel 2016 negli Stati Uniti  la terza causa di morte  (dopo il cancro e l’infarto del miocardio) è stata la “patologia iatrogena” che tradotto in parole semplici significa: malattie causate da prescrizioni inesatte, assunzione eccessiva in quantità e  per troppo tempo di farmaci (soprattutto medicamenti antinfiammatori, cortisonici e FANS) sottovalutazione  dei loro effetti collaterali ed errori diagnostici.

Questi dati dovrebbero far riflettere, prima di andare in farmacia e fare la spesa, per curarsi anche solo banali patologie, ascoltando solo le pubblicità martellanti della tv, invece che i consigli del proprio medico curante.

Chi conosce e pratica la Medicina Cinese, meglio se integrata con quella occidentale,  ha un grosso vantaggio in questo senso: questa antica disciplina, ci insegna dai primi anni in cui si studiano i fondamenti, che non si curano le malattie rincorrendo i vari sintomi, ma ci si prende cura dei malati cercando di andare alla radice del problema, interpretando i vari sintomi per trattarne spesso un’unica origine e stabilendo coi Pazienti un’alleanza terapeutica, in modo che, anche dopo la risoluzione dei loro disagi, più o meno gravi che possano essere, loro dispongano delle informazioni e accortezze che gli consentano di proseguire in autonomia e in salute il loro percorso dopo la patologia e soprattutto sappiano come agire, per evitare, quando possibile di incorrere in futuri disagi.

Questo per quanto riguarda il dolore fisico… ci sarebbe poi un mondo da esplorare, a proposito del dolore non fisico e mi riferisco a tutti i disagi più o meno gravi, della Psiche, del Cuore e dell’Anima, che in Medicina Cinese vengono raccolti sotto un’unica denominazione: si parla dello SHEN.

Affronteremo con calma, in articoli che seguiranno questo argomento, vi lascio solo questa riflessione per ora: ogni essere vivente che popola questo pianeta, dal più insignificante e microscopico verme, fino al più evoluto essere umano, tutti e dico TUTTI, hanno un unico scopo primario (anzi, due) che li muove per tutta la loro esistenza e secondo il quale agiscono, vivono e prendono ognuna delle loro decisioni:

  • Essere amati/accettati
  • Evitare la sofferenza, il DOLORE… giusto per concludere con quello con cui avevo cominciato!

Un carissimo saluto a tutti

A presto